La sfida della misurazione degli effetti causali di un intervento
L’articolo presenta in modo non tecnico la logica e i principali metodi per la valutazione degli effetti di un intervento. Cioè, logica e metodi ai quali si ricorre per stabilire se uno specifico evento – l’esposizione all’intervento valutato – abbia modificato la condizione dei soggetti che vi sono stati esposti rispetto a quanto si sarebbe osservato in assenza dell’esposizione. Ciò che si sarebbe osservato in assenza dell’esposizione – l’esito controfattuale – è il benchmark rispetto al quale si compara ciò che si osserva in presenza dell’esposizione. Essendo tale esito non osservabile, serve trovare un gruppo di soggetti non esposti all’intervento – il gruppo di confronto – che consenta di approssimare in modo appropriato l’esito controfattuale dei soggetti esposti. La selezione di un appropriato gruppo di confronto è il problema fondamentale di qualsiasi valutazione degli effetti di un intervento. Se il valutatore può selezionare casualmente i due gruppi di soggetti – rispettivamente, esposti e non esposti all’intervento – ne risulta un assetto ideale per la valutazione degli effetti dell’intervento. Dopo aver illustrato anche i tipici problemi che sorgono quando si procede in questo modo, l’articolo presenta sinteticamente quattro studi di caso relativi a situazioni nelle quali il valutatore non è in grado di scegliere (al più, può influenzare) quali soggetti sono esposti all’intervento e quali non lo sono. L’articolo si conclude sottolineando l’importanza di predisporre per tempo le condizioni per la valutazione, identificando il gruppo di confronto in anticipo sullo svolgimento dell’intervento e pianificando i modi e i tempi di reperimento delle informazioni necessarie per la valutazione.
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Dettagli
- Esiti fattuali e controfattuali
- Disegni sperimentali
- Disegni osservazionali
- Valutazioni prospettiche e retrospettive.