Gli effetti delle gabbie salariali sull’occupazione: evidenza empirica dall’Italia degli anni '50
Lo studio misura gli effetti delle zone salariali (o “gabbie salariali”, nel linguaggio comune) – salari orari minimi differenziati su base territoriale – sull’occupazione in Italia negli anni ’50. Utilizzando il metodo della regressione intorno alla soglia lo studio verifica come per i settori coinvolti dalla politica salariale vi sia stato un effetto positivo sui tassi di crescita dell’occupazione che, però, è limitato alle aree vicine al bordo provinciale dove vigevano differenti salari minimi. Il lavoro illustra, anche, che l’impatto sul totale dei settori economici è fondamentalmente zero. Complessivamente, lo schema è quindi risultato principalmente in una riallocazione di attività economiche tra territori e tra settori diversamente esposti all’intervento.
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Una versione di questo studio è pubblicata nella collana dei Temi di Discussione edita dalla Banca d’Italia (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/temidi/td14/td953_14/td953)
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Dettagli
- Salario orario minimo,
- Sviluppo economico locale,
- Discontinuità intorno alla soglia