Valutazione dell'impatto del reddito minimo di garanzia nella provincia di Trento

Nell’autunno del 2009 è stato introdotto nella Provincia Autonoma di Trento il reddito minimo di garanzia. L’introduzione di questo tipo di intervento rappresenta una novità a livello sia locale che nazionale. Infatti, nell’Europa Occidentale solo Italia e Grecia non prevedono questo tipo di misura. Il reddito minimo di garanzia ha come obiettivo la lotta alla povertà tramite un aiuto monetario fornito alle famiglie sotto la soglia di povertà (definita come il 60% del reddito mediano nazionale). La misura si basa sulla prova dei mezzi e funziona come un meccanismo di top-up: l’ammontare del trasferimento monetario corrisponde alla quota necessaria a innalzare il reddito familiare sino ad un livello garantito, definito in base alla composizione e alle circostanze familiari (disabilità, costi per l’affitto ecc.).

Lo scopo del progetto consiste nel produrre una valutazione ex-post dell’introduzione del reddito minimo di garanzia riguardo tre principali aspetti: 1) l’efficacia della misura nel ridurre la povertà che dipenderà dalla proporzione di beneficiari tra le famiglie aventi diritto; 2) l’impatto sull’offerta di lavoro, in termini di partecipazione al mercato del lavoro e di ore lavorate; 3) l’impatto sui consumi (durevoli e non durevoli) della famiglie beneficiarie, con riferimento a particolari beni e servizi; 4) l’impatto sull’esclusione sociale rilevata sulla base della frequenza dei contatti con amici e colleghi di lavoro.

I dati per la valutazione provengono da un’indagine panel svolta ad hoc per tale progetto. Più precisamente, il campione dei beneficiari e dei non beneficiari è stato intervistato prima e dopo l’introduzione del reddito di garanzia in modo da poter rilevare le variazioni negli outcome di interesse. Gli effetti causali della politica sono stati stimati utilizzando una strategia basata sul difference-in-differences. Da tale analisi è emerso come la misura abbia effetti diversi per italiani e stranieri. Per i primi troviamo che il reddito di garanzia favorisce le relazioni amicali e riduce sia il tasso di disoccupazione che quello di attività. Per gli stranieri, invece, si trova come la misura riduca notevolmente il rischio di deprivazione materiale, incrementi in modo non marginale i consumi in generi alimentari e non abbia effetti rilevanti sulla partecipazione al mercato del lavoro.

A partire dal 2014 è stato avviato uno spin-off di tale progetto con l’obiettivo di valutare gli effetti di una modifica alla normativa del reddito di garanzia che è fissato un tetto massimo (€ 950) in relazione al beneficio che le famiglie possono ricevere. Per poter valutare questa modifica FBK-IRVAPP ha svolto un ulteriore indagine avendo come popolazione di riferimento i beneficiari intorno alla soglia di € 950 che definisce il tetto massimo di beneficio erogabile. In questo caso la strategia di identificazione si baserà sul cosiddetto regression kink design che permette di identificare gli effetti causali della nuova normativa in una situazione in cui il beneficio ricevuto mostra un cambiamento di pendenza intorno alla soglia e non un salto come nel caso classico del regression discontinuity design.

Date: dal 2009 al 2021

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