Valutazione della riforma dell'università italiana del 2001

Questo progetto si pone l’obiettivo di valutare la riforma universitaria italiana approvata nel 1999 e attuata nel 2001. La riforma è stata pensata per aumentare il numero di immatricolati all’università e per ridurre sia i tassi di abbandono che l’eccessiva durata degli studi universitari. La strategia principale della riforma consiste nel sostituire la precedente struttura ad un livello con una struttura a due livelli, nel contesto del cosiddetto processo di Bologna. La riforma è stata presentata come uno sforzo per ridurre le disuguaglianze sociali nel sistema d’istruzione terziaria, caratterizzato da una forte selettività a favore degli studenti provenienti da famiglie di classe sociale elevata. L’obiettivo di questo progetto è quello di valutare se la riforma sia stata in grado di raggiungere tale duplice scopo: aumentare gli iscritti e ridurre le disuguaglianze.

Gli studi precedenti che hanno applicato un disegno controfattuale si sono basati principalmente su un disegno prima-dopo, mostrando come un crescente tasso di iscrizione all’università sia stato accompagnato da una riduzione nelle disuguaglianze durante il primo anno di implementazione della riforma. Noi abbiamo riesaminato questi risultati rispetto a tre ambiti.

In primo luogo, abbiamo svolto un test di sovra-identificazione per sottolineare come gli assunti alla base dei precedenti studi relativamente alla strategia prima-dopo fossero non realistici. Infatti, emerge chiaramente come i tassi di immatricolazione all’università in Italia siano affetti da trend precedenti che non permettono l’applicazione di tale strategia. In secondo luogo, utilizzando dati aggregati a livello regionale, abbiamo mostrato come i tassi di immatricolazione siano influenzati dalla situazione economica e dalle variazioni nei ritorni occupazionali dell’istruzione terziaria. Inoltre, tali dati aggregati ci hanno permesso di stimare, utilizzando delle serie storiche interrotte, quello che sarebbe stato il tasso di immatricolazione in assenza della riforma. Da tali analisi è emerso come il Bologna process abbia avuto un impatto notevole sul tasso di immatricolazione, ma solo nel breve periodo. Infine, utilizzando dati a livello individuale provenienti dalle indagini speciali Istat sui diplomati, abbiamo mostrato come, a seguito del Bologna process, gli effetti delle origini sociali, rilevate tramite i titolo di studio e la classe sociale dei genitori, non siano cambiati in modo significativo, mostrando come tale riforma non sia stata in grado di ridurre le disuguaglianze sociali nell’accesso all’istruzione terziaria.

Date: Dal 2009 al 2015

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