Gli errori cognitivi nella valutazione del rischio valanghe
Nel corso degli ultimi trenta anni il numero dei frequentatori della montagna invernale al di fuori degli ambiti controllati è drasticamente aumentato. Corrispondentemente, è aumentato il numero degli incidenti da valanga, anche se il rapporto decessi/travolti è diminuito con regolarità nel corso dello stesso periodo. Il principale problema in agenda oggi è come ridurre il rapporto travolti/praticanti. Questo studio esplora una questione direttamente connessa a questo obiettivo. I praticanti della montagna invernale hanno a disposizione i bollettini nivo-meteo (BNM) al dettaglio regionale (o anche maggiore) aggiornati 2-3 volte la settimana. L’affidabilità di tali bollettini è decisamente soddisfacente. Ciò nonostante, vi sono molteplici evidenze, sia pure aneddotiche, che una frazione non trascurabile dei praticanti sottovaluta, o ignora del tutto, le informazioni fornite dal BNM. Questo cattivo uso del BNM potrebbe essere dovuto al fatto che i praticanti incorrono nei cosiddetti errori cognitivi. In questo studio vengono misurati alcuni tratti cognitivi in un campione rappresentativo di praticanti la montagna invernale. Infine si verifica empiricamente se tali tratti influiscano sulle decisioni prese dai frequentatori della montagna invernale.