Gli effetti degli esami di riparazione sui risultati scolastici degli studenti dalla scuola secondaria superiore italiana

Usiamo una riforma che è stata attuata in Italia nel 2007 per investigare gli effetti sul rendimento scolastico di requisiti più severi per l’ammissione alla classe successiva alla scuola secondaria superiore. Studiamo come tali effetti siano mediati da cambiamenti negli input familiari e scolastici, e nell’impegno degli studenti volto ad imparare tutte le materie scolastiche, comprese quelle che solitamente sono considerate componenti marginali del curriculum. Le discontinuità geografiche nell’attuazione della riforma ci permettono di impostare il confronto tra studenti simili sottoposti a regole diverse di progressione e di fare luce sulla questione se, e in quale misura, la riforma abbia agito come uno strumento per migliorare i risultati scolastici a breve termine. Abbiamo documentato effetti differenziali fra i diversi percorsi di scuola superiore, raffiguranti nella migliore delle ipotesi – a seconda dei dati utilizzati – un miglioramento marginale per gli studenti dei licei. Troviamo invece dei marcati effetti negativi della riforma nelle scuole tecniche e professionali, dove gli studenti iscritti provengono da ambienti meno privilegiati. Questi risultati sono accompagnati da un notevole aumento del numero di attività al di fuori dal normale orario scolastico nelle scuole tecniche e professionali, ma non nei licei. Inoltre, troviamo che la riforma ha lasciato invariati i vari input famigliari che consideriamo e che i genitori non hanno fornito un ulteriore sostegno economico per gli studenti che si trovano ad affrontare una minaccia maggiore di non passare alla classe successiva. Tuttavia, in contrasto con gli effetti documentati sui risultati scolastici, troviamo che le scuole hanno reagito agli ulteriori oneri amministrativi e dei costi imposti dalla riforma, ammettendo un maggior numero di studenti alla classe successiva. Concludiamo quindi che la riforma ha avuto un effetto negativo sulla motivazione e sull’impegno degli studenti più in difficoltà, aggravando le disparità esistenti.

Date: 2008-2012

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