L’uso dei patti di non concorrenza in Italia: uno studio empirico
FBK-IRVAPP is pleased to invite you to the following seminar: L’uso dei patti di non concorrenza in Italia: uno studio empirico
With the participation of Lorenzo Luisetto, (University of Michigan)
Language: the seminar is held in Italian on the web-conference platform Google meet.
Abstract
Ricerche empiriche recenti evidenziano la pervasività del potere delle imprese nei mercati del lavoro (spesso denominato potere di monopsonio). Diversi fattori alimentano tale potere di mercato, tra cui le restrizioni alla mobilità dei lavoratori che rendono più difficile cambiare occupazione. Tra queste restrizioni vi sono i patti (o clausole) di non concorrenza che limitano la capacità dei lavoratori di (re)impiegare la propria professionalità una volta terminato il rapporto di lavoro, così distorcendo le dinamiche concorrenziali nei mercati del prodotto e del lavoro. Il paper presenta le principali evidenze di uno studio empirico su quadro regolativo, utilizzo, incidenza e contenuto dei patti di non concorrenza nel mercato del lavoro italiano. Questi accordi non sono limitati a professionisti o manager altamente qualificati o a lavoratori con accesso a informazioni riservate, ma sono molto più diffusi. Le clausole sono relativamente frequenti anche tra i lavoratori impiegati in occupazioni manuali ed elementari e tra quelli con un basso livello di istruzione e di retribuzione, anche senza accesso ad alcun tipo di informazione riservata. Analizzando il contenuto dei patti di non concorrenza alla luce delle risposte dei lavoratori, più della metà non rispetta i requisiti minimi stabiliti dalla legge, ossia non specifica un corrispettivo e i limiti temporali, settoriali e geografici del vincolo. Il contenuto del patto, tuttavia, sembra non influenzare la consapevolezza dei lavoratori, né i loro comportamenti. Quindi, i patti di non concorrenza possono avere effetti deterrenti a danno della mobilità del lavoro, anche quando sono illegittimi e dunque destinati a essere disapplicati in un eventuale giudizio. Nel complesso, le evidenze suggeriscono che, a causa di un mix tra abusi da parte dei datori di lavoro e scarsa consapevolezza da parte dei lavoratori, in un numero non banale di casi, gli accordi di non concorrenza possono generare distorsioni nel mercato del lavoro, limitando ulteriormente la mobilità dei lavoratori, già relativamente bassa in Italia rispetto agli standard internazionali.
Relatori
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Lorenzo G. Luisetto è S.J.D. Doctoral Candidate presso la University of Michigan. In precedenza, è stato visiting scholar presso KU Leuven e Visiting Researcher all’AFL-CIO a Washington D.C. Si occupa di analisi economica del diritto, regolazione dei mercati del lavoro e antitrust. Ha ottenuto il Ph.D. in diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Trento ed è attualmente visiting researcher presso FBK-Irvapp.
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Registration closed on 13/07/2023.